CONFERENZA
Quattro cose che so di lei
(ovvero l’Altra Metropoli)
Rosignano Foto Festival, Castiglioncello (LI), domenica 19 aprile 2015, ore 19.00. Alfredo Covino, Pietro D’Agostino, Pietro Guglielmino, Orith Youdovich, autori Quattro cose che so di lei, parteciperanno alla conferenza condotta da Maurizio G. De Bonis.
La conferenza, incentrata sulla rappresentazione dello spazio urbano nel cinema, nella fotografia e nella videoarte, sarà accompagnata dalla visione di immagini e sequenze cinematografiche.
Il lavoro fotografico in questione, il cui titolo è Quattro cose che so di lei (in omaggio al film di Godard Due o tre cose che so di lei), è basato sulla parallela azione di ricerca di quattro autori che hanno cercato in maniera costante di evitare la rappresentazione della città di Roma attraverso stereotipi e luoghi comuni. Roma, insieme a Parigi e New York, è forse la città più filmata/fotografata del panorama internazionale e proprio per questi motivi genera negli sguardi di cineasti e fotografi quelle che potrebbero essere definite pre-esistenze, ovvero elementi di un immaginario che attraverso i mezzi di comunicazione e le arti visive passano di mente in mente senza soluzione di continuità da decenni. Inoltre, Roma è una metropoli (provinciale) estremamente seducente, che abbraccia e avvicina a sé ma che in verità cela la sua vera anima, quella di un labirinto incomprensibile che si distende in maniera informe per decine di chilometri dal suo centro storico, nascondendo al suo interno interstizi spesso totalmente dimenticati e che comprendono dimensioni sociali e umane, nonché aree geografiche, di cui quasi mai si parla.
La pratica del vagabondaggio lucido e della ricerca di questi spazi non “perlustrati” e “altri”, rispetto al cuore pulsante della metropoli romana, ha rappresentato per i quattro fotografi di Punto di Svista la linea guida dello sviluppo dei loro rispettivi lavori che, una volta accostati, hanno restituito allo sguardo del fruitore una raffigurazione anomala di una città considerata superficialmente nel mondo solo per la sua “bellezza” e la sua “storia”.
© Maurizio G. De Bonis – Punto di Svista 04/2015